Antonio Mariozzi
FROSINONE - Davide che prende Golia. Un piccolo borgo di provincia che decide di cambiare il proprio destino e si autoproclama «Principato» per opporsi alla decisione del governo di abolire i piccoli comuni sotto i mille abitanti. Con una nuova visione dello sviluppo e degli affari, ma anche della solidarietà. E il sogno di una propria moneta. E' la trama del nuovo romanzo dello scrittore fiammingo Geert Kimpen che esce venerdì 24 maggio in Belgio (19,95 euro) ma che in Italia sta ancora cercando un editore): «Principe di Filettino», trecento pagine, edito da De Arbeiderspers, esce dopo più di un anno di lavoro e Kimpen punta a un altro successo, se non a ripetere, quello enorme, ottenuto con «Il Cabalista», che gli ha regalato fama internazionale.
Il borgo di Filettino
TRAMA OTTIMISTA - La vicenda di Filettino - 500 anime d'inverno, oltre 12 mila in estate, nel verde incontaminato dell'alta Ciociaria con un'economia basata quasi del tutto sul turismo -, il suo progetto autonomista contro il decreto «taglia comuni» del governo Berlusconi, s'intreccia con la crisi economica nazionale e i destini dell'Europa. Un racconto stimolante, una storia ottimista in tempi cupi, come la definisce l'autore. Una risposta romantica alla crisi economica e di valori che si vive da alcuni anni.
LA RIVINCITA DEI PICCOLI - La «rivincita» di un paesino di una piccola provincia italiana, quasi abbandonato al proprio destino, che cerca riscatto e sviluppo con l'autonomia del Principato «riappropriandosi» delle sue bellezze ambientali e della sua ricchezza. Sullo sfondo di un processo così repentino di cambiamento, si sovrappongono storie di vita quotidiana e gli amori delle persone che vivono nel borgo di montagna.
Banconote locali del Principato di Filettino
SOGGIORNO CIOCIARO - Tutto nasce nel settembre 2011. Lo scrittore fiammingo apprende quanto sta accadendo a Filettino. Lui è in Belgio e decide che questa è la storia giusta per il suo nuovo romanzo. Accompagnato dalla moglie, raggiunge così la Ciociaria. Il paese è sulla bocca di tutti ( ne ha parlato anche il New York Times) e si sta per eleggere il Parlamento del neo-costituito Principato, che vede nella carica di «principe reggente» Carlo Taormina, noto avvocato penalista. Kimpen resta più di una settimana nel comune più alto del Lazio, mentre le televisioni di tutto il mondo (Al Jazeera compresa) mandano in onda servizi e interviste. Incontra gli abitanti, parla a lungo con il sindaco Luca Sellari ( che gli darà l'ispirazione per il personaggio del Principe) scopre le ricchezze del territorio. «'L'euro è abolito - dice Kimpen -, l'Europa, i ricchi e le istituzioni finanziarie perdono la loro presa sul villaggio di montagna. L'autoproclamato Principato supera se stesso e con idee coraggiose, trasforma un paese senza speranza in una realtà fiera con una nuova visione degli affari».
L'ARRIVO DELL'ESERCITO - Alla fine per riconquistare il territorio, a Filettino arriva l'esercito (come mostra la fantasiosa immagine in copertina). «Nella parte finale del romanzo - racconta Kimpen - il Presidente del Consiglio viene forzato a stroncare, persino con la violenza, i progetti di Filettino. Il presidente manda così l'esercito per riprendersi il territorio. Gli abitanti sono senza difesa e decidono di arrendersi. A quel punto, una delle donne dice che non sono per niente impotenti e che tutto il mondo li sta guardando. Si spoglia e nuda va incontro al carri armati convinta che non oseranno sparare a una donna nuda, in presenza della stampa internazionale. Anche le altre donne si spogliano e poi anche gli uomini e si posizionano nudi di fronte all'esercito».
DALLA PANCIA - Secondo lo scrittore fiammingo «alcuni libri vengono dal cuore, altri dalla testa, altri ancora dalla pancia. Il Principe di Filettino è un libro dalla pancia. Ho molto goduto a scrivere questo romanzo su un piccolo villaggio dimenticato che, proprio come migliaia di altri villaggi in Europa, soffrono di tutte le misure e la tristezza di Bruxelles. Mi sono commosso da tanto coraggio». Per Kimpen la storia del Principe di Filettino è il «veicolo per mostrare la follia del sistema economico attuale, con il denaro creato dal nulla dalle banche, i debiti che producono tassi d'interesse così alti al punto che è impossibile pagarli, i mutui, la speculazione finanziaria». Il Principe di Filettino uscirà in questi giorni quando, guarda caso, nel paese montano della Ciociaria, al confine con l'Abruzzo, gli abitanti andranno alle urne per scegliere la nuova amministrazione comunale. Di un paese che è diventato romanzo.
Antonio Mariozzi
24 maggio 2013 | 10:41
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